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Pic-nic tra gli ulivi: la magia di Scamporella

Un piccolo trattore rumoroso, tanti vagoni di legno, una stradina che costeggia gli alberi di ulivo, tanti palloncini bianchi.

La serata è calma e calda, il sole rosso sta per tramontare, qua e là lampeggiano i flash delle macchine fotografiche, e una musica leggera si alza dagli altoparlanti.

Io e Giorgia raggiungiamo le nostre compagne di ulivo, con un sorriso incredulo che ci illumina il viso. Ovunque è un trionfo di tartan a quadretti rossi, cestini e vociare argentino.

Inizia così la magia di Scamporella, e mai parole sono state più vere.

Ho sentito tante volte parlare di questo evento, ma come ogni posto che crea tanta aspettativa, confesso che la paura della delusione prendeva in me il sopravvento. Lascio che parlino le foto per me, piuttosto che raccontarvi la serata.

Vi dirò poche cose, quelle giuste, che serviranno da fare da cornice e che ci porteranno un pochino lì tutti insieme.

Scamporella è un posto incantevole sulle colline cesenati, in Romagna, terra nota per la sua eccezionale ospitalità. Un’ospitalità doppia, resa possibile dagli amici del birrificio Amarcord di Rimini, sponsor della manifestazione. Amici, sì, che avete visto spesso sulle pagine di questo blog, e che ci hanno accolto sotto un ulivo riservato a noi.

La serata procede lenta e piacevole, tra scatti, chiacchiere sotto le lucine degli ulivi, birra fresca Gradisca di Amarcord e vino delle Terre dei Giunchi. Il menù è in linea con l’idea di pic nic, a partire dal cestino per due piene di leccornie per un aperitivo coi fiocchi, fino alla cena servita in mono porzioni usa e getta assolutamente in linea col resto della presentazione.

Una fresca crema di yogurt e cetrioli come antipasto, una lasagnetta bianca di verdure come primo, salsiccia e patate di secondo, e panna cotta con confettura alla cannella rigorosamente servita in barattolo ermetico.

Man mano che scende la sera la magia di questo posto si esprime sempre di più, ed io continuo a pensare che sì, questa volta sono stata prevenuta, e che davvero i racconti non rendono giustizia a tanta bellezza.

Una bellezza che ci ha accompagnate mentre a piedi percorrevamo la stradina del ritorno, dove alzando gli occhi all’insù un tappeto di stelle ci faceva da tetto.

Buona estate a tutti, alla prossima!

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